Canali Minisiti ECM

Chemioterapia, un paziente su tre muore di disturbi al cuore

Oncologia Redazione DottNet | 20/02/2018 12:38

Molti decessi sono evitabili individuando precocemente i fattori di rischio

Necessaria per curare i tumori, la chemioterapia può avere effetti molto negativi sul cuore, al punto che un paziente su tre muore non di cancro ma a causa delle terapie oncologiche. In uno studio apparso sul Journal of the American College of Cardiology che ha analizzato le cause di decesso in 1807 pazienti sopravvissuti al cancro, è stato evidenziato che, a distanza di 7 anni, il 33% muore per disturbi cardiaci e il 51% per la malattia per la quale era in cura, cioè di tumore. Un problema che aumenta in presenza di cardiopatie silenti. "Spesso - sottolinea Nicola Maurea, direttore della Struttura Complessa di Cardiologia dell'Irccs Pascale - mentre si è concentrati a eliminare il cancro, questi problemi non sono riconosciuti, o non vengono adeguatamente trattati".

Tutto ciò si potrebbe evitare se al momento della diagnosi si venisse presi in carico da una struttura cardioncologica, per individuare e trattare fattori di rischio come ipertensione, ipercolesterolemia, diabete, ma anche cardiopatia ischemica, aritmie, problemi tromboembolici. Inoltre, il paziente dovrebbe essere seguito da un team cardio-oncologico non solo durante il corso della malattia, ma anche per anni dopo la fine della chemio. Nella prevenzione cardioncologica entra a buon diritto anche l'alimentazione, "fondamentale per contrastare gli effetti cardiotossici di chemioterapia e cure biologiche", spiega Michelino De Laurentiis, direttore della UOC di Oncologia Clinica Sperimentale del Pascale. Senza dimenticare l'attività fisica, conclude, "che gioca un ruolo fondamentale".    Di questo fenomeno ancora sottovalutato e dei successi ottenuti nella lotta alla cosiddetta 'cardiotossicità' dei farmaci antitumorali, si parlerà dal 21 al 23 febbraio a un congresso internazionale ospitato preso l'Istituto Nazionale Tumori G.Pascale di Napoli, dal titolo "Pathophysiology and Management of Cardivascular Complications in Oncology". 

pubblicità

fonte: Journal of the American College of Cardiology

Commenti

I Correlati

La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve

La ricerca dell'Università dell'Australia Occidentale, i risultati di una revisione sistematica e una metanalisi che ha esaminato 11 studi su oltre 24mila partecipanti

Lo Scompenso Cardiaco rappresenta una patologia estremamente rilevante, la cui prognosi è simile ai tumori severi. In Italia a soffrirne sono circa 600mila persone e si stima che la sua prevalenza raddoppi a ogni decade di età

La riduzione del rischio di MACE è stata raggiunta indipendentemente dal livello di peso basale, dall'indice di massa corporea (BMI), dalla circonferenza vita e dal rapporto vita/altezza

Ti potrebbero interessare

In Italia l’incidenza del tumore al polmone è stimata in 40mila nuovi casi all’anno, di cui il 15% sono diagnosi di microcitoma che è una delle patologie più aggressive in oncologia

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Uno studio sul cancro alla prostata, l'altro sui dna circolari

Duemila trapianti allogenici da donatore, 3.500 trapianti autologhi, dal 2019 oltre 900 procedure di terapia cellulare CAR-T

Ultime News

In Italia l’incidenza del tumore al polmone è stimata in 40mila nuovi casi all’anno, di cui il 15% sono diagnosi di microcitoma che è una delle patologie più aggressive in oncologia

Chi guadagna di più sono i chimici con 92.700 euro/anno, seguiti dai medici, con uno stipendio medio annuo di 90.593 euro e dai veterinari a poco più di 90.440 euro/anno

L’obbligo di prova, quindi, per il soggetto danneggiato, si ferma all’individuazione del cosiddetto nesso di causalità fra i due eventi

Dalla Ragione, crescono le chiamate al numero verde Sos